Inizio con un'evidenza alla Catalano, l'erotismo è cosa diversa dalla pornografia, non ci piove. Maneggiare l'argomento porno è complicato. Lucio Braglia del Circolo degli Artisti di Reggio Emilia ci ha proposto, nel consueto giovedì di incontro con l'autore di Parmafotografica, un lavoro ricco di contaminazioni e ibridazioni. L'autore ci racconta che l'idea gli girava in testa da tempo ed è riuscito a realizzarla pienamente quando ha trovato infine un linguaggio adatto e soddisfacente. Tecnicamente si tratta di fotogrammi selezionati da filmati a luci rosse reperiti sul web, rifotografati, post-prodotti e filtrati "a togliere" quanto possibile. Il rimanente, l'essenziale depurato dall'aspetto pruriginoso, viene stampato su una carta appositamente stropicciata e maltrattata ottenendo un effetto che osservato da lontano somiglia all'acquarello e più da vicino regala un effetto tridimensionale molto efficace. L'mmagine ottenuta è montata su larghi pannelli con evidenti segni a matita a delimitare rettangoli aurei. La sensazione finale in certi casi è quella di essere di fronte ad immagini del filone dell'arte erotica giapponese. Non quelle di Nobuyoshi Araki decisamente più esplicite, ma piuttosto quelle di immumerevoli artisti orientali che producevano opere delicate ed eleganti, su carta di riso. Il dibattito si è poi diramato in molteplici direzioni, toccando la storia della fotografia con l'immancabile dualismo analogico/digitale, le caratteristiche della sezione aurea, proporzione che troviamo ovunque in natura e considerata canone di bellezza, l'utilizzo di materiale "ready-made" all'interno di nuove opere come nel caso di "C'era una volta il porno". Tanta carne al fuoco, tanti spunti da approfondire che una bella serata di discussione ha potuto solo sfiorare ed introdurre. Simpatico l'aneddoto avvenuto durante una delle uscite pubbliche di questo portfolio che ha partecipato anche a fotografia Europea. Durante una delle mostre un'anziana coppia ha avuto reazioni opposte, mentre lei ha normalmente visitato l'esposizione, lui è rimasto immobile al centro della sala con fare imbarazzato, in attesa della moglie. Qui inserisco il mio pensiero riguardo alla Gestalt cioè al problema della percezione e del fatto che la mente recupera le parti mancanti di un'immagine.
Classico l'esempio del disegno dei vertici di triangoli che vengono visti completi secondo la regola che il tutto è più della somma delle singole parti. Ecco, nelle immagini pur depurate, filtrate e rese grafiche, c'è sempre la traccia dell'origine a luci rosse e la mente (sicuramente quella maschile, per le donne non dico) completa le parti mancanti. Per questo affermo che "Cera una volta il porno", c'è ancora e ci sarà sempre. Sarebbe interessante conoscere il parere del lato rosa della luna, che ne dite? post: Corrado Pini I commenti sono chiusi.
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Marzo 2024
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