Dopo il caldo di luglio e agosto che si sopporta volentieri in spiaggia, le giornate settembrine un po' più corte ma anche più fresche riportano voglia di fare. Settembre è un mese di inizio. Anche il nostro circolo dopo un raduno davanti ad una pizza per raccontarsi l'estate che sta terminando, riprende l'attività. Il protagonista della prima giornata della nuova stagione è Maurizio Berni, uno dei soci storici di Parmafotografica. Maurizio è apprezzato, da sempre, per la sua capacità di rendere al meglio il colore nelle sue opere. Questa volta invece ci ha ha sorpreso esponendo una serie di fotografie in bianco e nero. "E' una sfida, mi sono messo alla prova col bianco e nero che non è nelle mie corde quanto il colore". Se sfida deve essere, che sia difficile. Maurizio ha gusto, tecnica ed esperienza per dosare e accostare i toni ottenenendo sempre immagini equilibrate. Nelle fotografie in bianco e nero ci si aspettava lo stesso equilibrio, invece la locandina ci inganna, è composta da un semplice gradiente che parte dal bianco e torna al bianco attraversando tutti i grigi. In "Tra luci e ombre" invece sono assenti le sfumature, nientre grigi, soltanto contrasti netti, ombre chiuse, neri profondi e tagli di luce. Maurizio fa leva sul bilanciamento dei pesi tra le superfici di nero e bianco: la composizione. La serie di fotografie non racconta una storia ma nel dibattito alcuni sono riusciti a vedere una linea logica che va oltre alle intenzioni dell'autore. Una prova ulteriore che le fotografie una volta mostrate vivono di vita propria che dipende dal contesto, dal tempo e dall'osservatore. Nella seconda parte della serata sono state esposti due trittici omogenei.
Le prime tre, in formato quadrato, hanno per soggetto alcuni fiori ben resi con colori vivaci e primari. Ricordano la pop art, Wharol, Lichtenstein, alcuni fumetti d'autore. Le ultime tre hanno toni piu' sfumati e prendono spunto da alcune tele di Morandi e qualche DeChirico. Maurizio ci ha raccontato l'origine di queste opere nelle quali la post-produzione è ridotta al minimo. Tutto è giocato su una sapiente messa in scena degli oggetti e l'utilizzo di qualche soluzione come sfondi artigianali, cornici o la proiezione sopra la scena di diapositive che ben si legano ai soggetti. In tutti i casi si fa notare la grande qualità della realizzazione tecnica unita con il gusto misurato della composizione sempre perfetta tanto che è stato complicato scegliere l'immagine migliore per la galleria. Alla base di tutto questo ci sono due cose essenziali: il divertimento nel realizzare le proprie opere e l'idea, la cosa più importante. post: Corrado Pini I commenti sono chiusi.
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Aprile 2024
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