Questa mattina è stato consegnato il ricavato della vendita benefica di fotografie di Parmafotografica in favore dell'associazione Giocamico! Ben 1700 € ! Sempre più orgoglioso del nostro circolo fotografico! Amicizia, passione e tanta solidarietà! Grazie a tutti coloro che hanno contribuito all'iniziativa donando una propria fotografia, a tutti quelli che hanno dedicato del proprio prezioso tempo nelle giornate di vendita e grazie a tutti gli amici ed ai parmigiani che hanno acquistato una di queste opere compiendo un grande gesto di solidarietà! fotografie Davide Fornari post: Davide Fornari (tratto da Facebook) Alla vigilia della giornata della memoria, nel classico giovedì di Parmafotografica, il nostro Raffaele Di Pasquale ci propone "Monte Sole, per non dimenticare". Si tratta di un portfolio di quindici fotografie, la prima che comprende il titolo la vedete qui sotto. La presentazione e la stampa sono come sempre molto curate.
Raffaele ha risolto il problema con uno sviluppo digitale in chiave alta e la desaturazione dei colori. Le fotografie si fanno simili a disegni a pastello, diventando interpretazione onirica. Il ogni immagine però ha fatto emergere il soggetto dallo sfondo rendendolo più nitido e definito. I villaggi di un tempo non esistono più, distrutti dalla guerra e dal tempo. Raffaele pone il suo sguardo su ciò sta scomparendo e che sta andando verso il silenzio, soffermandosi su quel poco che è rimasto. Le fotografie indugiano quindi su ruderi di muri, una statua, una finestra, pareti diroccate di una chiesa, le croci del camposanto. Solo alla fine in chiusura, vivacemente colorata, la fotografia di un biglietto lasciato da un bambino di qualche classe in visita al luogo, un segno di speranza e di persistenza della memoria. Durante la lettura del portfolio si è sviluppato un interessante dibattito su quanto un testo può influenzare il modo di vedere le fotografie. Maggiori sono le informazioni che vengono fornite e più stretti sono i limiti entro i quali gli osservatori riescono muoversi, inconsapevolmente influenzati dal conoscere troppi dettagli. Le sole fotografie lasciano più spazio alla visione dei lettori anche se la fatica per trovare il significato è maggiore. Immagine e parola possono vivere un matrimonio felice o sono antagoniste?
Alla fine tra tutte le "vincenti" ne verrà selezionata una sola che verrà utilizzata l'anno seguente per esempio sulle tessere dei soci. Questa volta ha vinto la foto sopra a destra. L'applauso finale per Raffaele è meritato per il bel portfolio, il buon gusto e la cura che mette sempre nella realizzazione dei suoi lavori. post: Corrado Pini Domenica mattina, di nuovo insieme ad amici, di nuovo in treno. Gennaio è ancora forte, l'aria è frizzante ma non c'è neve anche se il cielo è grigio. Sembra che la natura abbia attenuato i suoi colori per non mettere in ombra ciò che vedremo fra qualche ora. Si va a vedere il mondo come era quando tutto è iniziato, un uomo, un fotografo lo ha cercato, lo ha trovato e lo mostra in bianco e nero. Destinazione Forlì, si va a vedere Genesi. Ci sono voluti otto anni di viaggi in tutti i continenti per terminare il lavoro, ma non in Europa, qui abbiamo modificato e rovinato troppo. Forse per questo le fotografie di Genesi ci meravigliano così tanto, siamo disabituati ad osservare la natura, anche soltanto il cielo stellato. Salgado per lunghi anni ha testimoniato e mostrato le sofferenze dei popoli più poveri, in modo particolare in Africa, popolazioni vittime di veri e propri genocidi. Dopo aver assisitito impotente a tutto quel dolore , soltanto con lo scudo di vetro del suo obbiettivo, si ammala, perde la fiducia e la speranza di credere nel riscatto del genere umano. Assistito dalla moglie Lélia (vera co-autrice ed organizzatrice) decide quindi di dedicarsi alla ricerca delle origini, del mondo e dell'uomo ancora in sintonia con la natura ed i suoi cicli. Il risultato è Genesi un'opera di enorme complessità esposta in tutto il mondo con grande successo, composta da circa duecento fotografie di grandi dimensioni in un bianco e nero impeccabile.
Sebastiao Salgado ha anche scritto un libro: "Dalla mia Terra alla Terra" nel quale vengono dedicati alcuni capitoli a Genesi, c'è anche molto altro e ne consiglio la lettura per comprendere meglio le motivazioni e la "poetica" dell'uomo e del fotografo. Esiste anche un bel film-documentario: "Il sale della terra" (fai clic sul titolo per vedere l'anteprima su YouTube)", frutto della collaborazione fra il figlio Juliano Salgado e il grande regista Wim Wenders. Anche questo documento, di grande qualità ed intensità, farà pensare a lungo e non soltanto alla fotografia. Un aspetto negativo della gita in Romagna è stato principalmente la lunga coda che si è formata all'ingresso che ha obbligato i visitatori a circa due ore e mezza di attesa per poter vedere la prima fotografia. Se vorrete visitare Genesi nell'ultimo week-end di apertura, prevedibilmente affollatissimo, il consiglio è di arrivare presto e di prenotare il biglietto via web del sito http://www.mostrasalgadoforli.it/index.html Terminata la visita tutto è stato dimenticato di fronte ad un'ottima piadina artigianale. Rifocillati e riscaldati il ritorno è avvenuto in tranquillità commentando e discorrendo di quanto avevamo visto: tanta roba! E l'anno prossimo, dopo Mc Curry e Salgado quale altro top-photographer ci riporterà in Romagna? post Corrado Pini compagni di viaggio; Giovanna, Francesca, Rossana, Dario.
La prima proiezione è stata "La notte urlata di New York". Belle fotografie a colori in stile street photography scattate per la maggior parte con obbiettivo 85 mm accompagnate da musica coinvolgente ed effetti di zoom in e out. Forse il titolo non introduceva perfettamente il tema delle foto in quanto poche erano le immagini notturne ma lo possiamo ritenere comunque verosimile se consideriamo che New York è la città che non dorme mai. Il secondo audiovisivo è "Smogking", ancora in fase di sviluppo vede il gruppo di lavoro di Fabrizio Effedueotto creare un personaggio in giacca e cravatta e maschera antigas. Rappresenta aspetti negativi della socetà moderna, inquinamento, degrado e disagio. Ci è sembrata una figura ben costruita e funziona bene, specialmente nella prima parte quando viene inserita nel normale ambiente della vita quotidiana dove svolge la sua funzione di denuncia con forza e leggerezza. Sicuramente è un personaggio con ottimo potenziale anche in prospettiva futura, certamente lo rivedremo nei prossimi capitoli. Molte fotografie viste nelle proiezioni erano anche disponibili nelle stampe presentate da Fabio Comizzoli. Nella seconda parte della serata infatti, Fabio ha illustrato le basi della stampa fotografica. Le fotografie vogliono essere stampate, tenere in mano un oggetto fisico permette di apprezzare al meglio le immagini e la creatività del fotografo, molto meglio di quanto si può fare sul monitor. I costi per gli appassionati sono accettabili perchè esistono vari tipi di carta. La più economica è la politenata, sintetica e facile da utilizzare. Se si vuole il meglio si deve utilizzare la carta baritata di vera cellulosa che offre prestazioni nettamente migliori specialmente nella resa del bianco. Il massimo si ottiene con la carta cotone che assorbe al meglio il colore, eccellente anche se più costosa. Comizzoli ha fatto toccare con mano fotografie ottenute con vari metodi di stampa utilizzando diversi spazi colore e tipi di carta ed ha acceso la curiosità di tutti raccontando aneddoti e qualche utile indicazione su come ottenere buoni file per lo stampatore. Una bella, intensa ed affollata prima serata di gennaio, ringraziamo i protagonisti e tutti coloro che sono intervenuti sfidando la serata gelida. post: Corrado Pini Come ormai accade tradizionalmente la prima uscita di gruppo dell'anno è quella a Montecchio Emilia per la manifestazione organizzata dal Circolo Fotografico Cinefotoclub di Montecchio, la 34° edizione. L'ultima domenica di apertura ospita anche il mercatino di materiale fotografico dove capita di trovare buone occasioni. Comunque è sempre piacevole da visitare perchè è facile incontrare appassionati ed amici, curiosare fra le ultime novità presentate dai maggiori brand e assaporare il profumo di fotografia analogica ancora ben vitale. Il Fotofestival è manifestazione di grande spessore, forse ingiustamente sottovalutata. Consultando le informazioni presenti sul sito del Cinefotoclub noto i nomi prestigiosi degli autori, alcuni veri artisti che negli anni hanno esposto in castello.
post di Corrado Pini
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Aprile 2024
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