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Silvia Casali ci mostra "Emilia"

20/5/2016

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Prima giornata trascorsa per le vie di Reggio Emilia in cerca di immagini e sono moltissime quelle che abbiamo visto.
Tanto entusiasmo, tanti giovani che si mettono in gioco, così deve essere.
Ci siamo dedicati al circuito OFF di Fotografia Europea 2016, l'idea era quella di cominciare dall'Atelier di via Due Gobbi, tanto per andare sul sicuro e partire subito forte.

Lungo il tragitto però abbiamo colto le occasioni che capitavano e ci siamo trovati dentro il Vicolo del Folletto Art Factories e abbiamo visitato quella che a mio parere è stata la più bella esposizione della giornata.
Silvia Casali è la fotografa che abbiamo conosciuto, cordiale e disponibile ci ha raccontato la genesi del suo lavoro.
Dal sito di Fotografia Europea leggiamo:
A cura di Cristina Monzillo.
Terra fertile e prospera. Antica e saggia. Divisa in due metà, simili ma non speculari, da una strada antica alla quale si sono sovrapposte le tracce profonde del tempo. La via Emilia, confine tra la collina ruvida e dolce e le pianure lente e nebbiose. Questi solchi su un volto di terra a metà si ritrovano nei visi delle donne che di questa terra sono il simbolo, con la loro forza, la loro saggezza, la loro dolcezza e la bellezza antica e la cui vita è un viaggio iniziato quasi cento anni fa…

Immagine
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Si tratta di ritratti, primi piani in bianco e nero di signore ultra-ottantenni, persone che la via Emilia la conoscono da sempre e l'hanno vista trasformarsi.
I ritratti sono divisi verticalmente a metà come la via divide in due l'Emilia Romagna.
Nell'ultima stanza c'è un mosaico di foto quadrate e a colori che riprendono particolari delle case.
Dettagli per noi ma ricordi essenziali per le protagoniste delle fotografie.
Su un monitor viene proiettato anche un video che riprende e ripropone le immagini e con interviste alle signore.

L'autrice ci ha raccontato che il bello e il difficile della realizzazione del lavoro è stato proprio trovare e riuscire ad entrare in confidenza con le persone, tutte ancora attive e ognuna con il proprio carattere quasi sempre bello tosto!
L'idea forte, l'ottima realizzazione e la cura per i particolari ci hanno fatto apprezzare questa mostra che mi sento di consigliare senza dubbi ai visitatori di Fotografia Europea.


post Corrado Pini

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OPM 2016, i temi.

15/5/2016

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Questi i temi della 5° Oltretorrente Photo Marathon.
Semplici o difficili ? Come li avreste risolti?
Temi della mattina

tema A:                         Rebus 4,5    
Immagine
tema B:  L'asfalto non è una lavagna ... ma a volte lo sembra.
tema C:  Il nostro orizzonte non è altro che quello che siamo.

Temi del pomeriggio
tema D:  Dietro il sipario.
tema E:  L'immensità delle altezze
tema F:  La città di abbraccia: scatta un autoritratto con Parma

Temi per la categoria Soci Parmafotografica

Tema A: Romantici.
L'arte romantica si distingue per le atmosfere languide e mistiche e per il riferimento alla natura e al sublime legato all'aspirazione per l'INFINITO.
Talvolta si manifesta con nazionalismo o richiami al passato, anche per mettere in evidenza l'universalità dei sentimenti e della condizione umana.

Tema B:  Realisti.
Lo stile realista o verista nasce come risposta ai fermenti politici popolari scoppiati con la Rivoluzione Francese e porta alla ricerca polemica della rappresentazione delle contraddizioni e delle ingiustizie dlla vita quotidiana.
La fedeltà nella riproduzione della realtà si spinge talvolta all'accentuazione espressionista di elementi grotteschi.

Tema C: Impressionisti.         (premio speciale Bistro')
Gli impressionisti dipingevano all'aperto con una tecnica che permetteva di completare l'opera in poche ore (en plen air).
Volevano riprodurre sulla tela le sensazioni e le percezioni visive che il PAESAGGIO comunicava loro nelle varie ore del giorno e in particolari condizioni di luce.

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Una visita al "Monte Piana. Cent'anni dopo."

13/5/2016

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Titolo: "Monte Piana. Cent'anni dopo".
.
Autore: Raffaele Di Pasquale

Genere: reportage
Caratteristiche: B/N, 16 fotografie orizzontali, scansioni da diapositive.
Presentazione: Amilcare Cenci
Immagine
All'inizio del secolo scorso la vetta del monte Piana era già luogo che attirava i turisti, circondata com'è da montagne tra le più belle delle Dolomiti.
Lo scoppio della prima Guerra Mondiale mise in evidenza invece la sua posizione strategica e qui si affrontarono gli eserciti italiano e austro-ungarico bruciando quattordici mila vite in uno stallo infinito.
Lascio ulteriori approfondimenti alla pagina wikipedia sulla battaglia; oggi i turisti sono tornati a visitare la montagna per vedere le bellezze naturalistiche e i resti delle delle fortificazioni e delle trincee.
Anche il nostro socio Raffaele qualche anno fa, armato della sola fotocamera ha ripercorso quei camminamenti e ha dato una sua interpretazione della visita al monte Piana.

Il lavoro inizia con la fotografia che vedete sopra ma nel portfolio su quella foto c'è anche la stampa di uno scritto molto intenso e toccante di un ufficiale austriaco che ha influenzato i presenti  e la loro lettura.

Raffaele, descrivendo il suo lavoro al termine della serata ci ha raccontato che il suo intento era quello di mettere in evidenza come i turisti in queste occasioni e in questi luoghi si rendono conto poco e male delle tragedie che sono accadute, della sofferenza e del sangue versato.

Immagine
Molti forse ammirano le vette dolomitiche ma nemmeno sanno perchè ci sono ancora le trincee che pur qualche volontario cerca di preservare.

Fotograficamente la soluzione scelta da Raffaele  è stata quella di includere le figure dei turisti a fianco dei luoghi evocativi.
Le fotografie, sono come sempre ben composte e di qualità alta e costante per tutto lavoro.
Qualche riserva è stata espressa invece per quanto riguarda l'efficacia della soluzione adottata.
La figura dell'uomo è forse un po' troppo distante e piccola per farci vedere il disinteresse per la Storia.

Come ha suggerito un nuovo ospite intervenuto alla serata, Gino Ferri, per  anni coordinatore dei fotografi per l'agenzia Grazia Neri (e non dico altro perchè ci si potrebbe scrivere un libro), si può prendere come riferimento Martin Parr.
Parr è riuscito a mostrare le incongruenze della società moderna e nelle sue fotografie critica con evidente ironia il consumismo, la ricerca del lusso che si trasforma in kitsch e il lato più volgare del mondo occidentale moderno.
Immagine
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Una lettura diversa e positiva invece ha messo in evidenza che le figure dritte, in piedi, mostrano che oggi lassù c'è la pace. Cento anni fa i soldati di entrambe le parti erano costretti a strisciare per avere qualche possibilità di avere salva la vita.

A parte le belle fotografie, il lavoro di Raffaele Di Pasquale ci ha fatto riflettere sul fatto che in fondo pur con tutti i nostri problemi attuali, viviamo in un mondo diverso e tutto sommato migliore di quello di un secolo fa, grazie a tutti quegli uomini che hanno dato la vita perchè questo accadesse.
Ricordarli e ringraziarli è il minimo che possiamo fare ma a volte non riusciamo a fare nemmeno quello.


post Corrado Pini

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