Anni ottanta, un fotografo e la sua città mai stata facile, Genova. Michele Guyot Bourg volle raccontare gli effetti del vivere vicino e sotto quel ponte sul quale siamo passati in tanti e che è caduto. Nelle fotografie di "Vivere sotto una cupa minaccia" si sente l'oppressione delle centinaia di tonnellate di cemento, del rumore costante, del traffico. Si sente l'aria inquinata, si vede solo parte del cielo chiuso dall'asfalto, coperto dal ponte Morandi Il pericolo più immediato e probabile poteva essere un incidente, la proiezione di un automezzo sul tetto di casa o direttamente in salotto. In una foto c'è una scritta sul muretto: "No ai TIR sulle case", non era un modo di dire, era la realtà Forse allora non si immaginava che proprio quel mastodontico ponte si sarebbe sgretolato dopo pochi altri decenni; un vero gigante con i piedi d'argilla.
Quante immagini, quante fotografie esistono di quel ponte? Quante a pellicola, polaroid, digitali, fatte col cellulare; eppure le foto di Guyot Bourg sono diventate subito "virali" riprodotte e rilanciate dai giornali dai blog e dai social network. Dietro quelle immagini c'è ricerca, una storia interessante, tecnica fotografica e giornalistica, anche estetica. Dopo tanti anni queste sono le qualità che ancora fanno la differenza e che oggi vengono riconosciute da tutti. Naturalmente fra qualche giorno l'attualità le seppellirà ma non importa, il loro valore rimarrà vivo. Intanto possiamo ringraziare e ispirarci a Michele Guyot Bourg, uno che potrebbe insegnare a qualche famoso photo-star. Un fotografo di quelli veri. Alcuni link:
https://www.rsi.ch/news/oltre-la-news/Le-foto-che-la-citt%C3%A0-rifiut%C3%B2-10787474. http://genova.repubblica.it/cronaca/2018/08/18/news/_vivere_sotto_una_cupa_minaccia_nelle_case_sotto_il_ponte_morandi-204378171/ https://www.corriere.it/cronache/18_agosto_18/crollo-genova-reportage-anni-80-l-autostrada-che-passa-le-case-d167db28-a2a9-11e8-afa5-13cd0513c17b-bc_principale.shtml post: Corrado Pini Un'altra occasione di incontro con amici e scoperta di persone con le quali condividiamo tanto. Sono molti i festival fotografici in giro per l'Italia, l'importante non è il numero ma la qualità proposta, Pontremoli Foto Festival ne offre tanta. Foto e non Photo e anche questo dettaglio qualcosa vorrà dire. Siamo a fine luglio, ormai i più sono a godersi le ferie ma il nostro gruppetto di amatori della fotografia anche se ridotto ha deciso di sfidare l'afa e le autostrade intasate dai vacanzieri in partenza per recarsi a Pontremoli. Pontremoli è una bella cittadina, incastonata tra vie d'acqua che scavalca con antichi ponti. E' il comune più settentrionale della Toscana, crocevia da sempre delle strade che collegano la Val Padana alla Toscana. Anche oggi dalla valle del Magra passano due vie che sono l'opposto una dell'altra, l'autostrada A15 e la Via Francigena. La città ci accoglie con il suo vivace mercato, troviamo comunque velocemente un parcheggio allestito nel greto secco di un torrente e percorrendo i vicoli del centro saliamo verso il Castello del Piagnaro. Lassù oltre ad un notevole panorama, troviamo le fotografie di alcune delle mostre ufficiali, quelle di Giuliana Traverso, Antonella Monzoni, Stefania Adami, Carla Iacono. Tutte donne perchè quest'anno il tema guida della manifestazione è: "L'universo femminile dietro l'obiettivo". La donna, quindi, non solo modella e soggetto ma autrice e fotografa. La particolare visione femminile si manifesta in tutti i lavori che osserviamo, indipendentemente dai gusti personali. C'è davvero un differente modo di approccio alla fotografia della donna rispetto all'uomo? E' evidente che i due generi sono molto diversi, fisicamente ma anche mentalmente, al netto delle influenze ambientali e culturali. La differenza c'è anche nel modo di vedere e nei temi che vengono affrontati più volentieri. Nessuna delle due visioni è migliore dell'altra, sono complementari. Scesi nei borghi del centro storico cerchiamo le altre esposizioni all'interno dei negozi e nelle vetrine dei locali commerciali. Troviamo alcuni lavori ben sviluppati, segnalo quello di Federica Zucchini della quale potete leggere interviste QUI e QUI, perchè ci ha trovati tutti d'accordo nel riconoscerne il valore. Ormai affamati troviamo un locale che ci ispira fiducia ("da queste parti si mangia bene dappertutto", ci hanno confidato) dove proviamo il tipico piatto della zona che risente in maniera molto positiva delle influenze liguri oltre a quelle toscane. Quindi, ottimi testaroli al pesto e un generoso pezzo di pecorino di fossa ci ricaricano di energie. Il pranzo durante le nostre gite non è soltanto un momento di riposo ma anche tempo di conversazione e scambio di impressioni. Come dicono i più aggiornati, un momento di condivisione, importante quanto la visita alle mostre. Nel pomeriggio ci spostiamo nel vicino Teatro della Rosa dove assistiamo alla presentazione di un libro fotografico: Iran through a lens di Anna Chiara Moggia. Giornalista che ha vissuto parecchi mesi in Iran, descrive attraverso la sua visione fotografica i luoghi e il popolo, al di fuori degli stereotipi occidentali. Ci racconta di grandi paesaggi, deserti e montagne, bellissimi luoghi estremi o delicati, popoli accoglienti, ma non tutto è positivo. Molto di quello che c'è di negativo fa capo all'uomo, alla sete di potere, di denaro, proprio come qui in occidente. Una delle principali armi di controllo delle masse, potrà non piacere ma come sempre, come dappertutto è la religione. A seguire un incontro con Giuliana Traverso, Antonella Monzoni, Stefania Adami in conversazione con Orietta Bay. Sollecitate da Orietta Bay, le autrici raccontano episodi legati alla loro attività di fotografe, motivazioni, visioni e idee. Interessante la domanda su come hanno iniziato a fotografare, ne esce un ritratto molto variegato, dalla Traverso che è stata quasi una predestinata fin da bambina alla Monzoni che invece ha iniziato da zero a quarant'anni.
Poco importa l'età conta l'impegno e la voglia di migliorarsi. C'è speranza per tutti. Torniamo a casa accaldati ma ben soddisfatti per la giornata trascorsa. Davanti abbiamo un'estate ancora lunga, tante occasioni per fotografare e riempire di ricordi i nostri archivi. Spendiamo bene il nostro tempo. post: Corrado Pini |
Archivio
Aprile 2024
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07.03.2001. Tutto il materiale presente nel sito è pubblicato a scopo divulgativo, senza fini di lucro. Eventuali violazioni di copyright se segnalate dagli aventi diritto saranno rimosse al più presto dall'autore. |