La sospensione d’incredulità, è per così dire un tacito patto fra il lettore, lo spettatore e l'autore per cui i primi sospendono l'incredulità razionale ed entrano nella storia per quanto fantastica essa possa essere. Ad una condizione però, il racconto deve avere leggi interne di credibilità, anzi ancor meglio, di coerenza, se questa viene meno anche per una volta la storia perde immediatamente di valore. Seguendo questo presupposto fondamentale sono stati creati mondi virtuali, verosimili oppure totalmente fantastici che fanno la fortuna di tanto cinema e letteratura. In particolare la "regola" viene utilizzata da sempre nel mondo dei fumetti di tutto il mondo. Ogni casa editrice a partire da quelle che pubblicano Manga e Anime (fumetti giapponesi) ha sviluppato un proprio "universo" coerente e sempre più complicato nel quale agiscono decine di personaggi. Dentro questi mondi virtuali pescano a piene mani i Cosplayer. Quello del Cosplay è un fenomeno nato in Giappone qualche decina di anni fa e poi si è diffuso in tutto il mondo. Non si tratta di attori che interpretano un personaggio e nemmeno di persone che indossano un costume come a carnevale, c'è invece una forte identificazione fra personaggio e interprete. Non si indossa soltanto un costume ma ci si muove e si interagisce come farebbe l'"eroe" preferito. Naturalmente sono nate numerose manifestazioni per riunire i cosplayer e dare sfogo a questa vera e propria passione, come per esempio quella enorme di Lucca Comics. Alessio Bizzi partecipando a queste grandi fiere è rimasto colpito anzi sorpreso -ha affermato- dai cosplayer e ha ideato un lavoro che si è sviluppato prima a Lucca e poi a Milano, Mantova e Rimini e si è concretizzato in una serie di ritratti molto particolari che sono già stati esposti in una mostra personale a Noceto (PR). Per catturare le sue immagini Alessio ha utilizzato la sua reflex e un flash esterno che gli ha permesso di gestire la direzione del lampo nella maniera migliore.
Il bianco e nero, già gradito all'autore è servito anche per rendere omogenee le fotografie prese in situazioni di luce e in ambienti diversi. Inoltre, eliminare i colori ha permesso di concentrare l'attenzione sui volti e gli sguardi, quando sono visibili, annullando le numerose fonti di distrazione causate dalla babele di colori dei costumi dei super-eroi. Il mondo Cosplayer è immenso, multiforme come le personalità degli eroi di cartone, che non sono più senza macchia e senza paura ma sono diventati controversi, violenti e combattuti. Alessio Bizzi ha già in programma di esplorarne un altro capitolo con un angolo di visione diverso che crediamo possa sorprendere di nuovo anche noi come è accaduto per "Cosworld, dentro un mondo in maschera". post: Corrado Pini Vi propongo un gioco. Aprite una mappa on-line scegliete una parte del mondo che vi interessa e poi ingrandite fino a vedere le cittadine e i paesi più piccoli. Mi piace seguire ad esempio le linee delle coste più a nord del mondo, dal Canada alla Russia. Quando trovate un nome interessante cercate le fotografie dei quel luogo sui motori di ricerca. Vedrete immagini a volte incredibili di posti splendidi e totalmente sconosciuti. Chissà come vive la gente, chissà quali problemi ma anche quanta bellezza ci sono laggiù. Soltanto così, un po' per caso è possibile trovare Brădet nel sud-ovest della Romania. Nascosta tra le montagne con sette km di strada ormai ridotta a carraia da percorrere per raggiungere il comune più vicino, nessun turista la prenderebbe in considerazione, nessun media ne farebbe soggetto di un articolo. Gianluca Farina invece si, qualche anno fa lasciò il lavoro da commercialista e decise di dedicare le sue energie agli altri. La provvidenza, afferma, lo ha portato in Romania. La ristrutturazione della scuola del paese è soltanto la parte più visibile di ciò che Gianluca ed amici hanno realizzato, solo l'inizio di un'avventura. C'è tutto quello che gira intorno a quell'edificio, il lavoro offerto alla gente del posto, persone che hanno imparato un mestiere, la possibilità per i bambini di studiare in un ambiente caldo, pulito e sicuro. Poi tanti corsi di musica, attività sportiva, aggregazione; in definitiva cultura e speranza. Maggiori informazioni le potete trovare nel sito Il Giocattolo Asociatia, tutte le belle cose fatte e i progetti per il futuro, accennarne qui sarebbe riduttivo. Visitando il sito ci si rende immediatamente conto di quanto materiale ci sia per un fotografo che vuole raccontare storie e Gianluca è anche un fotografo. Da generoso quale è ha voluto condividere la sua esperienza proponendo "Le stagioni della Romania" una serie di fotografie con commento musicale, cercando di dare ritmo alternando regolarmente panorami, ritratti ambientati e ritratti stretti. Lo scopo era quello di dare a noi spettatori un'idea dei luoghi e delle popolazioni rumene. Abbiamo notato la particolare predisposizione di Gianluca per il ritratto, dote che dovrebbe approfondire. Successivamente durante la serata abbiamo parlato dell'attività dell'associazione ed è venuta fuori prepotente tutto il cuore di Gianluca e con esso anche alcune belle fotografie prese durante l'attività sociale ed i backstage di spettacoli e manifestazioni. Da lì deve partire per produrre lavori vivaci e veri che possono arrivare a toccare gli spettatori. La fotografia di Gianluca Farina è ancora diretta, ingenua e sincera, priva di sovrastrutture compositive troppo complicate. Sono qualità che deve mantenere e sviluppare anche in eventuali portfolio o lavori che si possono avvicinare al documentario. Per valorizzare ulteriormente le fotografie, un suggerimento potrebbe essere quello di sostituire o affiancare la musica con rumori d'ambiente, conversazioni ed eventualmente la sua voce narrante che racconta. Tirando le somme di una bella serata dobbiamoto fare i complimenti a Gianluca Farina per le scelte coraggiose che ha fatto e per tutto il lavoro che svolge cambiando in meglio la vita delle persone, come solo un vero missionario laico può fare.
Si dibatte sulla questione se il fotografo deve documentare senza intervenire o mettere da parte la fotocamera ed aiutare. Gianluca ha risolto il problema, fa molto bene entrambe le cose. Noi abbiamo conosciuto meglio un grande uomo e poi, possiamo dirlo con orgoglio, è anche nostro socio. link: Il Giocattolo associazione post: Corrado Pini Ci iscriviamo ad un corso di fotografia per realizzare una buona immagine, per riuscire a ritrovare grazie ad una foto la stessa sensazione provata davanti alla scena, nella realtà. Insomma, per ricordare meglio. Non esistono formule magiche ma con un po' di studio ed esercizio alla fine si riesce a portare a casa un bello scatto con buona frequenza. Giunti a quel punto però sentiamo l'esigenza di qualcosa di meglio, realizzare alcune buone fotografie non ci basta più. Abbiamo l'esigenza di comunicare, dobbiamo realizzare un racconto fotografico, un portfolio e l'asticella delle difficoltà si alza. Per scrivere una storia bisogna seguire alcune regole necessarie per farci capire dagli altri, senza linee guida sarebbe comprensibile solo a noi. Ricordiamo che la fotografia non è un linguaggio codificato e quindi si presta ad ampie interpretazioni. Orietta Bay, vera e propria maestra ha tenuto una lezione per illustrarci quali sono questi schemi. Le due ore della serata sono bastate soltanto per un accenno a tutti gli argomenti che andrebbero approfonditi meglio in seguito. Ci ha mostrato anche diversi esempi di portfoli, alcuni buoni e altri meno, per mostrarci modi diversi di presentare racconti fotografici e anche errori da evitare. Per chi inizia ad affrontare questo tipo di espressione è utile avere degli schemi da seguire. Non esistono regole ferree, chi ha particolare creatività può ignorarne qualcuna ma è importante che la "trasgressione" sia motivata e porti un valore aggiunto migliorando il portfolio, altrimenti si scadrebbe in un lavoro mal fatto e difficilmente comprensibile. La lezione di Orietta Bay ha interessato il folto pubblico che ha riempito la sala ed è stata un'importante
introduzione a Colorno Photo Life che poche ore dopo ha inaugurato l'edizione 2017. Nella sede del festival colornese abbiamo potuto approfondire i concetti appresi assistendo a diverse letture portfolio, anche della stessa Orietta. Si tratta di un'attività molto importante per comprendere meglio come viene visto un lavoro e il modo di ragionare di chi legge le storie fotografiche. E' utile capire gli altri per imparare ad evitare errori nei nostri portfolio ma anche per comprendere meglio le scelte e le motivazioni degli autori dei lavori che vediamo, quelli degli amici e quelli dei grandi fotografi che troviamo esposti nelle mostre. riferimento web: www.fiaf.net/didattica/orietta-bay/ post: Corrado Pini Seguiteci attraverso le sale della Reggia di Colorno durante la visita al PhotoLife 2017 con i ragazzi del corso di fotografia e gli amici di Parmafotografica.
Abbiamo osservato, assistito a letture portfolio, provato qualche scatto, conversato con ottimi fotografi. Sempre con lo sguardo meravigliato e ancora un po' indeciso di chi vuole conoscere di più ed imparare ad esprimersi meglio. Lo sguardo sghembo come quello morbido di una lente giocattolo che vignetta, sgrana e sfoca ma che vorrebbe catturare l'essenza, e ci prova. Forse la nitidezza non è più una necessità. Serata particolare quella di giovedì 26 ottobre, non con un autore fotografico ma con un biologo, Davide Palumbo. Una delle aree tematiche che permettono di coniugare la passione per la fotografia, per l'ambiente e i viaggi è la fotografia naturalistica. Se si cerca qualcosa di più del paesaggio e si vogliono riprendere animali nel loro ecosistema ci si scontra con difficoltà logistiche ed organizzative, specie quando si vuole puntare l'obbiettivo su specie esotiche. Davide, insieme ad altre cinque soci si occupa di portare il fotografo sui luoghi di scatto, organizzando il viaggio e la logistica nei minimi particolari. Non solo, grazie alla loro preparazione scientifica ed esperienza sul campo, lo staff di Biosfera Itinerari è in grado di cercare gli animali in sicurezza e cosa importante, senza disturbarli nelle loro attività. Al fotografo non resta che occuparsi della propria preziosa attrezzatura e dedicarsi alla parte artistica dell'avventura. Naturalmente ogni viaggio ha le sue peculiarità ed è bene informarsi con cura perchè ci possono anche essere disagi. Nulla che una minima preparazione fisica, buona attrezzatura e una forte motivazione non possano superare. Per esempio le alzatacce mattutine sono normali, negli ambienti tropicali gli animali sono attivi nelle prime ore del mattino quando è più fresco e il fotografo deve adeguarsi ai tempi della natura. Davide ci ha mostrato numerose fotografie di professionisti e amatori che hanno viaggiato con l'organizzazione di Biosfera Itinerari, soffermandosi sul backstage e dando anche informazioni tecniche sul modo migliore di ripresa secondo l'ambiente e l'animale da riprendere. Abbiamo velocemente toccato Africa, India, estremo oriente, l'Artico, ammirando belle immagini di potenti tigri, elefanti, primati, tanti animali meno conosciuti ma affascinanti, l'orso bianco imponente, le grandi orche intelligenti e con la dentatura da tirannosauro. Di ogni specie Davide, buon comunicatore, ci ha dato informazioni ed aneddoti e non possiamo negare che è riuscito a trasmettere a molti di noi il desiderio di partire. Imprescindibile sempre e comunque la sicurezza e il rispetto degli ambienti che si visitano, tanto che in molti casi grazie all'attività turistica fatta con attenzione non solo si porta denaro in paesi poveri ma si riesce a tutelare specie in via di estinzione.
Gli animali sono una risorsa importante e la loro salvaguardia produce ricchezza e protegge la biodiversità. Tante informazioni e l'elenco dei viaggi possibili sono a disposizione sul sito di Biosfera Itinerari. riferimenti web: www.biosferaitinerari.it Le miniature sono tratte dalle proiezioni durante la serata e vengono usate solo per documentazione. |
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Aprile 2024
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