Durante una conferenza il celebre Gianni Berengo Gardin ha affermato che ormai tutto è stato fotografato ma che si può comunque proporre un'opinione originale su qualsiasi tema attraverso la propria visione personale. Ci sono però alcuni luoghi della galassia Fotografia che sono meno frequentati, Urbex è uno di questi. Viviamo in uno spendido Paese pieno di bellezze naturali e architettoniche ma qua e là ci sono manufatti che sono stati abbandonati al degrado del tempo e dei vandali. I fotografi di Urbex si occupano di trovarli, esplorarli e fotografarli. E' chiaro che non si tratta di passeggiate con la fotocamera al collo sperando di incontrare una situazione che permetta di scattare qualche bella immagine; fotografare i luoghi abbandonati è impegnativo e a volte anche piuttosto pericoloso. Gli autori che abbiamo incontrato nel giovedì con l'autore di Parmafotografica sono Manuela Arcari e Antonio Piazza che dopo averci mostrato le loro belle fotografie su grandi stampe e su libri da loro prodotti, ci hanno raccontato numerosi aneddoti accaduti durante le esplorazioni. Per fare questo tipo di fotografia è importante il lavoro organizzativo che c'è a monte dello scatto. Intanto è tassativo lavorare in sicurezza, sono necessari scarponi dalla suola ben solida, guanti, luce frontale per evitare chiodi e vetri rotti e per vedere dove si mettono i piedi al buio, non è raro imbattersi in pavimenti crollati e scalinate pericolanti. Esiste una rete nota agli appassionati all'interno della quale si condividono informazioni preziose. Spesso i luoghi da visitare sono lontani fra loro e qualsiasi notizia è utile per non trovarsi a dover rinunciare alla sessione fotografica dopo aver percorso centinaia di chilometri. Di solito la post-produzione è fatta utilizzando lo strumento HDR per ovviare alla mancanza di illuminazione e sta alla sensibilità del fotografo saper dosare accuratamente lo sviluppo digitale in camera chiara per non ottentere effetti esagerati.
Le immagini di Manuela e Antonio sono ben equilibrate, il loro stile prevede di far uscire i dettagli e i colori esponendo bene la scena (la tecnica HDR serve proprio a quello) mentre altri preferiscono mantenere un'atmosfera cupa. La luce serve a mostrare la bellezza di questi luoghi dimenticati e non il degrado che comunque c'è e appare. Credo che in questa "specialità" fotografica sia essenziale la parte dedicata all'avventura, l'adrenalina liberata dal rischio calcolato. Poi però i fotografi devono riuscire a trasmettere parte delle emozioni provate al momento delle scatto a chi fruisce delle fotografie. Ci vogliono insomma tutte le caratteristiche che permettono di produrre buona fotografia oltre che bella e Manuela Arcari e Antonio Piazza ci sono riusciti. Gianni Berengo Gardin apprezzerebbe, tacendo dell'HDR! Post di Corrado Pini Questo il nostro contributo a Colorno Photo Life.
Le fotografie selezionate per rappresentare Parmafotografica sono di Fausta Bertolotti, Dario Grimaldi, Mariella Pomelli e Rodolfo Cervi. Le fotografie sono esposte al piano superiore dell'Aranciaia. Dal post di Giovanna Ziveri, presidente di Parmafotografica su FB, 27 ottobre. Durante il convegno Regionale della FIAF a Salsomaggiore, noi di Parmafotografica abbiamo esposto il progetto nato per il 2018, insieme al gruppo Fotoamatori di Tresana, che rappresentava i castelli e le rocche della provincia di Parma. |
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Aprile 2024
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