Quando si visita un'esposizione è quasi inevitabile scattare fotografie dalle opere esposte, quelle più famose oppure a quelle che più ci hanno colpito. Oltre che certificare la nostra presenza di solito quelle foto altro non fanno e spesso finiscono dimenticate in una cartella del PC. Raffaele Di Pasquale invece, in visita ad Arte Fiera di Bologna ha deciso di utilizzare gli scatti per creare nuove immagini. Arte Rivisitata è frutto di quel lavoro. Sedici immagini a colori come sempre ben stampate e presentate, ognuna con un breve titolo. Alcune sono scatti unici nei quali due opere vengono mescolate utilizzando tecniche che schiacciano la prospettiva per far interagire ciò che è distante nello spazio, per esempio una statua e una tela. In altri casi due fotografie vengono fuse digitalmente per produrre una terza immagine. La questione interessante della serata sulla quale si è acceso il dibattito è riconoscibilità dell'ispirazione. Alcuni avrebbero preferito conoscere quali fossero le opere originali che hanno catturato l'attenzione dell'autore, magari costruendo dei dittici originale/interpretato. Altri invece hanno affermato che l'immagine finale nulla ha a che fare con quelle di partenza. Personalmente penso che un confronto diretto porterebbe quasi inevitabilmente a fare un paragone di somiglianza di qualità o di valore che renderebbe il portfolio troppo didascalico. Per innescare una riflessione ho inserito le immagini qui sopra. La Marilyn in bianco e nero è una fotografia originale di Frank Powolny scattata sul set del film Niagara. Un crop di quella foto ha ispirato la celeberrima immagine di Warhol divenuta un'icona moderna riprodotta in migliaia di forme sopra tantissimi prodotti. Credo che pochi conoscano l'originale ma questo fatto non toglie o aggiunge nulla al capolavoro di Warhol. Oggi un altro grande street artist, Banksy ha ripreso la Marilyn di Warhol imitandone lo schema ma cambiando la protagonista con una diva contemporanea, Kate Moss. L'ultima foto contiene le altre ma è diversa, non "afferma" ma "descrive". La Fotografia ci mostra le cose... "...in un'apparenza momentanea che non ha autonomia -che non ha esistenza indipendente-, ma che dipende inequivocabilmente da altro." (D.Mormorio-Un'altra lontananza). Qualsiasi fotografia che noi possiamo scattare è la reinterpretazione di qualcosa di già fatto, quello che cambia è la nostra visione.
Anche quella probabilmente non è originale ma deve essere sincera. post: Corrado Pini In uno degli ultimi incontri con l'autore del 2018 Giovanni Ruzzi nostro socio, ci ha portato la sua "Wae Rebo, là dove il tempo si è fermato". Come ricorderete il portfolio è stato esposto presso Chrysopolis che attualmente ospita "Dedchì e dedlà da l'acua", una serie di immagini che illustrano i ponti di Parma. Chi volesse visitare la mostra potrà farlo fino a fine anno. Giovanni ha raccontato del viaggio e delle difficoltà superate per raggiungere la remota località di Wae Rebo, sull'isola di Flores in Indonesia. Il luogo esotico, le curiose e antiche costruzioni coniche, hanno acceso la curiosità di tutti. Possiamo considerare la serie fotografica come fosse una sorta di trailer che anticipa l'audiovisivo di prossima produzione. Inoltre, come probabilmente accadrà nel prossimo viaggio a Flores Giovanni potrà sviluppare i temi che la breve permanenza della prima volta (poche ore in realtà) gli ha impedito di argomentare al meglio. D'altra parte a chi non si accende la fantasia pensando ad una salita di ore nella jungla, ad un villaggio vecchio di secoli in cima ad una montagna in un'isola nel mezzo al Pacifico. La fotografia più votata che parteciperà al concorso interno "La migliore in portfolio" sarà quella che vedete vicino alla locandina.
I contrasti luce/ombra, i colori, una certa aria di mistero (che strana quella non-croce in cima al tetto) sono le caratteristiche vincenti. Credo che abbia avuto un certo peso anche una certa assonanza con l'immagine iconica della capanna della natività che tutti abbiamo imparato a riconoscere fin da bambini. post: Corrado Pini |
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Aprile 2024
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