L'esposizione riguarda principalmente fotografie scattate ad una modella, scene glamour di un erotismo misurato ed elegante, in ambienti ricavati in stanze d'albergo. Singoli scatti modificati e alterati a mano (esiste la postproduzione anche per le polaroid) oppure mosaici dove la decostruzione dell'immagine diventa sostanza. Le polaroid sono affascinanti, materiche, i colori desaturati caratteristici e piacevoli. Le piccole dimensioni le rendono simili a preziose miniature. L'autore però, a mio avviso, rimane all'interno del suo cliché ormai ampiamente consolidato, appagante e pagante. Manca forse il colpo di coda della novità anche se l'esposizione è ben realizzata, curata e il lavoro appare solido e conferma la capacità di Galimberti di sfruttare al massimo le potenzialità di un supporto affascinante ma difficile come quello della fotografia istantanea. Completano l'esposizione alcuni prestigiosi libri che Galimberti ha pubblicato. La mostra era allestita presso: Palazzetto Eucherio Sanvitale, Parco Ducale, Parma Dal 2 aprile al 15 maggio 2016 post Corrado Pini I commenti sono chiusi.
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Aprile 2024
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