Dato per assodato da tutti che si trattava di un tema forte, con immagini dalla precisa volontà di colpire l’osservatore (la maschera antigas, la donna svestita, la location abbandonata), le prime letture hanno individuato un paesaggio postbellico, spostandosi poi verso il grido di dolore della Madre Terra rispetto all’ambiente inquinato e focalizzandosi sull’angoscia di vivere passando per il tema della violenza sulle donne. Alla fine l’autore, contento di aver suscitato emozioni diverse e dialogo – il contrario sarebbe la morte dell’arte – ha spiegato il suo progetto. L’idea iniziale, recandosi in un luogo abbandonato, era di usare un ambiente che comunica sensazioni contrastanti allo scopo di mostrarne la bellezza, al di là delle contraddizioni bello/brutto, logoro/fashion, ecc.
Post di Donatella Bontempi. Fotografie di Nicola De Luca, Daniele Porcari, Donatella Bontempi. I commenti sono chiusi.
|
Archivio
Marzo 2024
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07.03.2001. Tutto il materiale presente nel sito è pubblicato a scopo divulgativo, senza fini di lucro. Eventuali violazioni di copyright se segnalate dagli aventi diritto saranno rimosse al più presto dall'autore. |