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1700 euro donati da Parmafotografica a Giocamico

28/1/2017

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Questa mattina è stato consegnato il ricavato della vendita benefica di fotografie di Parmafotografica in favore dell'associazione Giocamico! Ben 1700 € !
Sempre più orgoglioso del nostro circolo fotografico!
Amicizia, passione e tanta solidarietà!
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito all'iniziativa donando una propria fotografia, a tutti quelli che hanno dedicato del proprio prezioso tempo nelle giornate di vendita e grazie a tutti gli amici ed ai parmigiani che hanno acquistato una di queste opere compiendo un grande gesto di solidarietà!
Foto
Foto
fotografie Davide Fornari
post: Davide Fornari (tratto da Facebook)

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Monte Sole di Raffaele Di Pasquale

27/1/2017

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Alla vigilia della giornata della memoria, nel classico giovedì di Parmafotografica, il nostro Raffaele Di Pasquale ci propone "Monte Sole, per non dimenticare".
Si tratta di un portfolio di quindici fotografie, la prima che comprende il titolo la vedete qui sotto.
La presentazione e la stampa sono come sempre molto curate.
Foto
Monte Sole è la denominazione della zona che comprende le frazioni di Marzabotto dove è avvenuto il famigerato eccidio.
Tutti conoscono le vicende di Marzabotto, meno conosciuta è la denominazione Monte Sole.
Per questo motivo Raffaele ha integrato la presentazione con una pagina con cenni storici che ricorda i tragici avvenimenti del 1944.

Naturalmente dedicandosi a questo tema si corre il rischio di cadere nella retorica.
D'altra parte una fotografia descrittiva e giornalistica non sarebbe stata la più adatta allo scopo.
Raffaele ha risolto il problema con uno sviluppo digitale in chiave alta e la desaturazione dei colori.
Le fotografie si fanno simili a disegni a pastello, diventando interpretazione onirica.
Il ogni immagine però ha fatto emergere il soggetto dallo sfondo rendendolo più nitido e definito.

I villaggi di un tempo non esistono più, distrutti dalla guerra e dal tempo.
Raffaele pone il suo sguardo su ciò sta scomparendo e che sta andando verso il silenzio, soffermandosi su quel poco che è rimasto.
Le fotografie indugiano quindi su ruderi di muri, una statua, una finestra, pareti diroccate di una chiesa, le croci del camposanto.
Solo alla fine in chiusura, vivacemente colorata, la fotografia di un biglietto lasciato da un bambino di qualche classe in visita al luogo, un segno di speranza e di persistenza della memoria.
Foto
Foto
Durante la lettura del portfolio si è sviluppato un interessante dibattito su quanto un testo può influenzare il modo di vedere le fotografie.
Maggiori sono le informazioni che vengono fornite e più stretti sono i limiti entro i quali gli osservatori riescono muoversi, inconsapevolmente influenzati dal conoscere troppi dettagli.
Le sole fotografie lasciano più spazio alla visione dei lettori anche se la fatica per trovare il  significato è maggiore.
Immagine e parola possono vivere un matrimonio felice o sono antagoniste?
Argomento complesso e attuale del quale avremo occasione di parlare spesso in futuro.

Personalmente ho apprezzato il desiderio di Raffaele di sperimentare e provare nuove vie, in questo caso la postproduzione, per dare significato e sostanza al messaggio da proporre.

Alla fine è stata presentata una piccola novità.
Da questa serata, tutte le volte in cui uno dei nostri soci presenterà un lavoro, verrà votata per alzata di mano la migliore fotografia che verrà pubblicata in una galleria in questo sito.
Foto
Alla fine tra tutte le "vincenti" ne verrà selezionata una sola che verrà utilizzata l'anno seguente per esempio sulle tessere dei soci.
Questa volta ha vinto la foto sopra a destra.
L'applauso finale per Raffaele è meritato per il bel portfolio, il buon gusto e  la cura che mette sempre nella realizzazione dei suoi lavori.


post: Corrado Pini


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Sebastiao Salgado, Genesi

24/1/2017

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Domenica mattina, di nuovo insieme ad amici, di nuovo in treno.
Gennaio è ancora forte, l'aria è frizzante ma non c'è neve anche se il cielo è grigio.
Sembra che la natura abbia attenuato i suoi colori per non mettere in ombra ciò che vedremo fra qualche ora.
Si va a vedere il mondo come era quando tutto è iniziato, un uomo, un fotografo lo ha cercato,  lo ha trovato e
lo mostra in bianco e nero.
Destinazione Forlì, si va a vedere Genesi.
Foto
Foto
Ci sono voluti otto anni di viaggi in tutti i continenti per terminare il lavoro, ma non in Europa, qui abbiamo modificato e rovinato troppo.
Forse per questo le fotografie di Genesi ci meravigliano così tanto, siamo disabituati ad osservare la natura, anche soltanto il cielo stellato.

Salgado per lunghi anni ha testimoniato e mostrato le sofferenze dei popoli più poveri, in modo particolare in Africa, popolazioni vittime di veri e propri genocidi.
Dopo aver assisitito impotente a tutto quel dolore , soltanto con lo scudo di vetro del suo obbiettivo,  si ammala,  perde la fiducia e la speranza di credere nel riscatto del genere umano.

Assistito dalla moglie Lélia (vera co-autrice ed organizzatrice) decide quindi  di dedicarsi alla ricerca delle origini, del mondo e dell'uomo ancora in sintonia con la natura ed i suoi cicli.
Il risultato è Genesi un'opera di enorme complessità esposta in tutto il mondo con grande successo, composta da circa duecento fotografie di grandi dimensioni in un bianco e nero impeccabile.
Il pianeta sud, i santuari della natura, l'Africa, il grande nord e l'Amazzonia
sono le aree tematiche di Genesi.
L'esposizione visitabile fino al 29 gennaio prossimo è allestita presso la Chiesa di San Giacomo a Forlì lo stesso luogo che ha ospitato le immagini di Mc Curry l'anno scorso.
Dalla stazione si arriva con una passeggiata
di un paio di chilometri.

Molte delle fotografie sono ben note a tutti ma vederle in grandi stampe è senz'altro un'esperienza da vivere, difficilmente potremo vedere altri lavori così meticolosamente progettati e così ben realizzati.
Foto
selfie per ingannare l'attesa...
Sebastiao Salgado ha anche scritto un libro: "Dalla mia Terra alla Terra" nel quale vengono dedicati alcuni capitoli a Genesi, c'è anche molto altro e ne consiglio la lettura per comprendere meglio le motivazioni e la "poetica" dell'uomo e del fotografo.
Esiste anche un bel film-documentario: "Il sale della terra" (fai clic sul titolo per vedere l'anteprima su YouTube)", frutto della collaborazione fra il figlio Juliano Salgado e il grande regista Wim Wenders.
Anche questo documento, di grande qualità ed intensità, farà pensare a lungo e non soltanto alla fotografia.
Foto
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Un aspetto negativo della gita in Romagna è stato principalmente la lunga coda che si è formata all'ingresso che ha obbligato i visitatori a circa due ore e mezza di attesa per poter vedere la prima fotografia.
Se vorrete visitare Genesi nell'ultimo week-end di apertura, prevedibilmente affollatissimo, il consiglio è di arrivare presto e di prenotare il biglietto via web del sito http://www.mostrasalgadoforli.it/index.html

Terminata la visita tutto è stato dimenticato di fronte ad un'ottima piadina artigianale.
Rifocillati e riscaldati il ritorno è avvenuto in tranquillità commentando e discorrendo di quanto avevamo visto: tanta roba!

E l'anno prossimo, dopo Mc Curry e Salgado quale altro top-photographer ci riporterà in Romagna?



post Corrado Pini
compagni di viaggio; Giovanna, Francesca, Rossana, Dario.

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