Domenica mattina, di nuovo insieme ad amici, di nuovo in treno. Gennaio è ancora forte, l'aria è frizzante ma non c'è neve anche se il cielo è grigio. Sembra che la natura abbia attenuato i suoi colori per non mettere in ombra ciò che vedremo fra qualche ora. Si va a vedere il mondo come era quando tutto è iniziato, un uomo, un fotografo lo ha cercato, lo ha trovato e lo mostra in bianco e nero. Destinazione Forlì, si va a vedere Genesi. Ci sono voluti otto anni di viaggi in tutti i continenti per terminare il lavoro, ma non in Europa, qui abbiamo modificato e rovinato troppo. Forse per questo le fotografie di Genesi ci meravigliano così tanto, siamo disabituati ad osservare la natura, anche soltanto il cielo stellato. Salgado per lunghi anni ha testimoniato e mostrato le sofferenze dei popoli più poveri, in modo particolare in Africa, popolazioni vittime di veri e propri genocidi. Dopo aver assisitito impotente a tutto quel dolore , soltanto con lo scudo di vetro del suo obbiettivo, si ammala, perde la fiducia e la speranza di credere nel riscatto del genere umano. Assistito dalla moglie Lélia (vera co-autrice ed organizzatrice) decide quindi di dedicarsi alla ricerca delle origini, del mondo e dell'uomo ancora in sintonia con la natura ed i suoi cicli. Il risultato è Genesi un'opera di enorme complessità esposta in tutto il mondo con grande successo, composta da circa duecento fotografie di grandi dimensioni in un bianco e nero impeccabile.
Sebastiao Salgado ha anche scritto un libro: "Dalla mia Terra alla Terra" nel quale vengono dedicati alcuni capitoli a Genesi, c'è anche molto altro e ne consiglio la lettura per comprendere meglio le motivazioni e la "poetica" dell'uomo e del fotografo. Esiste anche un bel film-documentario: "Il sale della terra" (fai clic sul titolo per vedere l'anteprima su YouTube)", frutto della collaborazione fra il figlio Juliano Salgado e il grande regista Wim Wenders. Anche questo documento, di grande qualità ed intensità, farà pensare a lungo e non soltanto alla fotografia. Un aspetto negativo della gita in Romagna è stato principalmente la lunga coda che si è formata all'ingresso che ha obbligato i visitatori a circa due ore e mezza di attesa per poter vedere la prima fotografia. Se vorrete visitare Genesi nell'ultimo week-end di apertura, prevedibilmente affollatissimo, il consiglio è di arrivare presto e di prenotare il biglietto via web del sito http://www.mostrasalgadoforli.it/index.html Terminata la visita tutto è stato dimenticato di fronte ad un'ottima piadina artigianale. Rifocillati e riscaldati il ritorno è avvenuto in tranquillità commentando e discorrendo di quanto avevamo visto: tanta roba! E l'anno prossimo, dopo Mc Curry e Salgado quale altro top-photographer ci riporterà in Romagna? post Corrado Pini compagni di viaggio; Giovanna, Francesca, Rossana, Dario. I commenti sono chiusi.
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Aprile 2024
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