Svegliarsi presto la mattina di domenica può essere bello se ti attende una giornata divertente. Percorriamo le strade ancora vuote per raggiungere la stazione, sulle banchine ci sono già parecchi viaggiatori ognuno con una destinazione diversa, quante storie interessanti si potrebbero scattare. La nostra destinazione è Lodi e il nostro racconto sarà quello del Festival della Fotografia Etica. Il viaggio è comodo e breve, la città lombarda ci accoglie in una calda giornata autunnale che contrasta col brutto tempo dei giorni scorsi. Chi non è mai stato a Lodi si aspetta forse un paesone un po' grigio in mezzo alla pianura padana magari circondato da fabbriche, invece al contrario è una bella cittadina ricca di palazzi antichi, diffidate dei pregiudizi! Troviamo un gran movimento di persone, oltre a Fotografia Etica oggi si svolge anche la maratona FAI per la scoperta di luoghi che altrimenti sono difficilmente visitabili o poco noti. L'ampia piazza centrale davanti alla cattedrale è occupata dal mercato, la attraversiamo per raggiungere la biglietteria. La settima edizione di Fotografia Etica è una manifestazione distribuita, sono varie le sedi espositive del circuito ufficiale e di quello OFF. Muniti di cartina, indicazioni e braccialetto arancione (che vale come pass) forniti dall'ottima organizzazione affrontiamo le varie mostre. Ben preso il livello medio ci è parso alto, certo i temi toccati sono difficili da assorbire e le immagini spesso sono forti, da pugno nello stomaco. Sono tante le esposizioni che in una sola giornata di visita si devono vedere e questo non aiuta a riflettere per esempio su quanto la forza delle fotografie sia di sostegno al racconto o invece lo predomini. Ci facciamo comunque una buona idea dei vari autori, c'è sempre la possibilità in seguito di approfondire sul web. Una cosa che ho notato è che nel circuito ufficiale tutte le fotografie hanno in abbinamento un cartellino dove si trova non tanto il titolo quanto un'ampia descrizione di ciò che la fotografia mostra: luoghi, motivazioni, nomi, personaggi coinvolti, storie. Come spesso accade anche il circuito OFF offre sorprese positive grazie a qualche giovane autore con una visone fresca, poco condizionata e qualche buona idea. Verso sera risaliamo alla stazione con gli occhi pieni di immagini belle e terribili. Lo spirito positivo del nostro gruppetto però non è mai mancato anche se qualche volta ci siamo sentiti coinvolti personalmente, credo inevitabilmente. Fotografia Etica merita la visita e lascio ad ognuno il giudizio sulle varie serie. Personalmente ho apprezzato particolarmente: A life in death di Nancy Borowick Days of Night – Nights of Day di Elena Chernyshova La guerriera del sole di Pamela Barba per la categoria OFF. Mi accorgo mentre scrivo che sono tre fotografe, viva le donne! Torniamo a casa soddisfatti per aver imparato qualcosa in più del mondo e della fotografia e per aver passato un'altra bella giornata in compagnia. I coach di tutto il mondo raccomandano di "fare squadra" e noi seguiamo il consiglio. post di Corrado Pini
Francesca
18/10/2016 09:52:11
Cosiderazioni personali su Fotografia Etica 2016. I commenti sono chiusi.
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Aprile 2024
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