La nostra storia
Tratto dal libro "Parmafotografica 25 anni di click", testi di Lorenzo Sartorio
Venticinque anni di storia; 25 anni di studi approfonditi sulle varie tecniche fotografiche; 25 anni di mostre, di serate nel corso delle quali, fotografi professionisti o dilettanti, hanno presentato i loro lavori; 25 anni di sacrifici, di uscite sul campo, di concorsi, di emozioni forti, di volti e di idee nuovo; 25 anni di scatti che hanno immortalato un'epoca, stili di vita, mode, culture, momenti, eventi, paesaggi, monumenti, cose belle e cose tristi. E poi tanta solidarietà per chi ha bisogno, per i più deboli.
Già, perchè le foto di Parmafotografica hanno a più riprese immortalato la parola solidarietà nei confronti di quanti necessitavano di un aiuto concreto che non è mai mancato da parte dell'associazione di Vicolo Santa Maria.
Ed ora, il 25° di fondazione.
Sembra ieri, quando una pattuglietta di volenterosi appassionati di foto partì con l'idea di fondare un'associazione che raggruppasse altri patiti di foto.
Sono invece trascorsi 25 anni.
25 anni spesi bene, molto bene, perchè hanno lasciato una traccia, hanno lasciato una testimonianza di un lavoro serio e tante altre tracce verranno lasciate in futuro perchè la voglia di andare avanti è tanta.
Archiviamo ,dunque, questi 25 anni e deponiamoli nel prezioso scrigno dei ricordi vivi.
Ora Parmafotografica si appresta ad effettuare il giro di boa di altri 25 anni di attività.
E se nei primi 25 anni ha scattato la foto della vita, nei prossimi 25, scatterà quella del cuore.
Già, perchè le foto di Parmafotografica hanno a più riprese immortalato la parola solidarietà nei confronti di quanti necessitavano di un aiuto concreto che non è mai mancato da parte dell'associazione di Vicolo Santa Maria.
Ed ora, il 25° di fondazione.
Sembra ieri, quando una pattuglietta di volenterosi appassionati di foto partì con l'idea di fondare un'associazione che raggruppasse altri patiti di foto.
Sono invece trascorsi 25 anni.
25 anni spesi bene, molto bene, perchè hanno lasciato una traccia, hanno lasciato una testimonianza di un lavoro serio e tante altre tracce verranno lasciate in futuro perchè la voglia di andare avanti è tanta.
Archiviamo ,dunque, questi 25 anni e deponiamoli nel prezioso scrigno dei ricordi vivi.
Ora Parmafotografica si appresta ad effettuare il giro di boa di altri 25 anni di attività.
E se nei primi 25 anni ha scattato la foto della vita, nei prossimi 25, scatterà quella del cuore.
Il decollo nel ricordo dei fondatori
Quando 25 anni fa ci trovammo per ipotizzare la nascita di un circolo fotografico, di certo non pensavamo all'esito positivo che ne sarebbe scaturito.
Due semplici conoscenti (Gian Luca Ponzi e Mauro Iotti) si accorsero di avere in comune l'hobby della fotografia, decisero di trovarsi una nebbiosa mattina e si recarono sulle sponde del Po per fare alcuni scatti.
Fu qui, mentre "sfruttavano" un cacciatore facendolo posare nel mezzo di un pioppeto, che nella testa dei due nacque l'idea di condividere la loro passione con tre amici (Luca Pastorino, Giuseppe Broia e Romano Libanori) che accolsero di buon grado.
Abbiamo così iniziato questa simpatica avventura con la finalità di fotografare insieme per poi scambiarci le opinioni relative alle immagini scattate, con ironia e un pizzico di spirito competitivo.
Da qui, all'idea di allargare ad altri il nostro passatempo, il passo è stato breve.
La prima riunione venne indetta presso il circolo A.N.S.P.I. "La Ruota".
Le persone che accolsero l'invito furono veramente tante e quaranta di queste, inaspettatamente,si iscrissero in occasione dell'incontro.
La nostra prima uscita fotograficafua a Barbiano e la risposta degli iscritti fu di grande soddisfazione.
Si trattava di persone che non si conoscevano, ma dialogavano fra loro al fine di sapere come ottenere la migliore immagine.
Questa fu la molla che confermò la nostra volontà di far crescere il neonato circolo "Parmafotografica".
Un piccolo inciso, però, molto significativo: di quei soci ch entrarono a far parte del sodalizio 25 anni fa una buona parte sono diventati amici e ci si frequenta per apprezzare la cucina parmigiana e fare qualche sana "beccatina".
Al venerdì sera ci trovavamo al circolo per visionare le foto nelle loro peculiarità, luce esposizione, inquadratura (alla fine ci scappava sovente una briscola) e la domenica successiva uscivamo pe mettere in pratica le correzioni, maturate nel precedente incontro.
Le mete sovente cambiavano pur rimanendo inizialmente in città e provincia.
E, per finire, un bicchiere di malvasia con un panino al salame erano sempre ben accetti.
Gli spunti della collina erano ovviamente ben diversi dalla nostra Bassa, dove la nebbia, difficile da riportare negli scatti, aveva un grande fascino anche fotografico.
Dalle colline di Torrechiara a Brescello, dove immortalammo la giornata con un'immagine del gruppo a bordo del famoso carro armato utilizzato per la scenografia di uno dei film della serie "Peppone e Don Camillo".
Due semplici conoscenti (Gian Luca Ponzi e Mauro Iotti) si accorsero di avere in comune l'hobby della fotografia, decisero di trovarsi una nebbiosa mattina e si recarono sulle sponde del Po per fare alcuni scatti.
Fu qui, mentre "sfruttavano" un cacciatore facendolo posare nel mezzo di un pioppeto, che nella testa dei due nacque l'idea di condividere la loro passione con tre amici (Luca Pastorino, Giuseppe Broia e Romano Libanori) che accolsero di buon grado.
Abbiamo così iniziato questa simpatica avventura con la finalità di fotografare insieme per poi scambiarci le opinioni relative alle immagini scattate, con ironia e un pizzico di spirito competitivo.
Da qui, all'idea di allargare ad altri il nostro passatempo, il passo è stato breve.
La prima riunione venne indetta presso il circolo A.N.S.P.I. "La Ruota".
Le persone che accolsero l'invito furono veramente tante e quaranta di queste, inaspettatamente,si iscrissero in occasione dell'incontro.
La nostra prima uscita fotograficafua a Barbiano e la risposta degli iscritti fu di grande soddisfazione.
Si trattava di persone che non si conoscevano, ma dialogavano fra loro al fine di sapere come ottenere la migliore immagine.
Questa fu la molla che confermò la nostra volontà di far crescere il neonato circolo "Parmafotografica".
Un piccolo inciso, però, molto significativo: di quei soci ch entrarono a far parte del sodalizio 25 anni fa una buona parte sono diventati amici e ci si frequenta per apprezzare la cucina parmigiana e fare qualche sana "beccatina".
Al venerdì sera ci trovavamo al circolo per visionare le foto nelle loro peculiarità, luce esposizione, inquadratura (alla fine ci scappava sovente una briscola) e la domenica successiva uscivamo pe mettere in pratica le correzioni, maturate nel precedente incontro.
Le mete sovente cambiavano pur rimanendo inizialmente in città e provincia.
E, per finire, un bicchiere di malvasia con un panino al salame erano sempre ben accetti.
Gli spunti della collina erano ovviamente ben diversi dalla nostra Bassa, dove la nebbia, difficile da riportare negli scatti, aveva un grande fascino anche fotografico.
Dalle colline di Torrechiara a Brescello, dove immortalammo la giornata con un'immagine del gruppo a bordo del famoso carro armato utilizzato per la scenografia di uno dei film della serie "Peppone e Don Camillo".
In questi anni non abbiamo trascurato i borghi e la gente di Parma e ci siamo veramente divertiti con la soddisfazione di portare al circolo immagini piacevoli scelte fra le tante che non reano riuscite a riportare ciò che si sarebbe voluto.
In seguito organizzammo concorsi interni ove la giuria era composta da fotografi professionisti e foto amatori di grande spessore ed ognuno dei soci portava quattro immagini chevenivano accuratamente valutate.
Al vincitore veniva consegnato un simbolico premio, ma soprattutto aveva il diritto di sbeffeggiare gli altri competitori che, a loro volta, (come in ogni partita di calcio che si rispetti) peroravano la loro opinione circa le foto in oggetto. In occasione di un concorso di foto in bianco e nero il maestro Stanislao Farri valutò le nostre immagini, ma le sue indicazioni furono le vere protagoniste in quella indimenticabile serata.
Dopo 6 mesi realizzammo un libro in bianco e nero che ebbe come leit-motiv il Po e per la stesura del quale tutti i soci diedero il proprio apporto con le loro migliori realizzazioni.
In seguito organizzammo concorsi interni ove la giuria era composta da fotografi professionisti e foto amatori di grande spessore ed ognuno dei soci portava quattro immagini chevenivano accuratamente valutate.
Al vincitore veniva consegnato un simbolico premio, ma soprattutto aveva il diritto di sbeffeggiare gli altri competitori che, a loro volta, (come in ogni partita di calcio che si rispetti) peroravano la loro opinione circa le foto in oggetto. In occasione di un concorso di foto in bianco e nero il maestro Stanislao Farri valutò le nostre immagini, ma le sue indicazioni furono le vere protagoniste in quella indimenticabile serata.
Dopo 6 mesi realizzammo un libro in bianco e nero che ebbe come leit-motiv il Po e per la stesura del quale tutti i soci diedero il proprio apporto con le loro migliori realizzazioni.
Sull'onda della competizione fotografica, venne istituito nel 1996 un concorso fotografico tra circoli del parmense, a cui parteciparono, tra gli altri, il circolo Zoom di Salsomaggiore, il circolo Color's Light di Colorno, il Circolo Renato Brozzi di Traversetolo, il circolo Grandangolo di Parma e ovviamente anche Parmafotografica, e altri circoli.
Veniva scelto un tema diverso per ogni anno, e con le regole della Coppa del Mondo di calcio, la coppa Rimet, chi si aggiudicava per primo tre anni di vittorie diventava il detentore del trofeo.
Ora questo trofeo fa bella mostra di sè nei locali di Parmafotografica che se lo aggiudicò con uno scontro diretto col circolo Zoom nell'anno 2000.
Veniva scelto un tema diverso per ogni anno, e con le regole della Coppa del Mondo di calcio, la coppa Rimet, chi si aggiudicava per primo tre anni di vittorie diventava il detentore del trofeo.
Ora questo trofeo fa bella mostra di sè nei locali di Parmafotografica che se lo aggiudicò con uno scontro diretto col circolo Zoom nell'anno 2000.
Le mostre fotografiche richiedono molto impegno ed altrettanto lavoro ma ne abbiamo proposte diverse con svariate finalità, dall'auto-sostentamento alla beneficienza, toccando temi assai leggeri, ma anche un certo peso sociale.
Le uscite, mano a mano trascorreva il tempo, varcarono i confini provinciali, dal Parco dell'Uccellina, alle città d'arte, le diapositive subentrarono alle foto ed oggi diversi soci toccando varie parti del mondo presentano i loro reportage utilizzando ovviamente il digitale.
Al fine di crescere, da un punto di vista fotografico, ci siamo spesso rapportati con altri circoli nazionali e non solo.
Ad esempio, con un gruppo di fotoamatori austriaci abbiamo avuto modo di confrontarci sia presso la nostra sede che nella loro cittadina, Graz.
Le uscite, mano a mano trascorreva il tempo, varcarono i confini provinciali, dal Parco dell'Uccellina, alle città d'arte, le diapositive subentrarono alle foto ed oggi diversi soci toccando varie parti del mondo presentano i loro reportage utilizzando ovviamente il digitale.
Al fine di crescere, da un punto di vista fotografico, ci siamo spesso rapportati con altri circoli nazionali e non solo.
Ad esempio, con un gruppo di fotoamatori austriaci abbiamo avuto modo di confrontarci sia presso la nostra sede che nella loro cittadina, Graz.
Associazione Parmafotografica - Via Luigi Anedda, 3/A - 43122 Parma (PR) - c.f. 92183160347 - [email protected]
Sede presso i locali del Circolo Inzani di Moletolo
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