Rodolfo Cervi
Sono nato a Collecchio in provincia di Parma.
Mi interesso, dalla metà degli anni '60, alla fotografica che sarà legata in qualche modo al lavoro di fotolitografo che ho esercitato fino al 1998.
Coltivo ancora questo hobby fotografando in modo digitale a colori e analogico in bianco e nero che stampo nella mia camera oscura.
ho sempre mantenuto verso la fotografia un carattere amatoriale occupandomi in particolare di reportage, con riferimento al paesaggio
e all'aspetto sociale sia in Italia che all'estero.
Dal 2000 sono socio del circolo Parmafotografica.
Mi interesso, dalla metà degli anni '60, alla fotografica che sarà legata in qualche modo al lavoro di fotolitografo che ho esercitato fino al 1998.
Coltivo ancora questo hobby fotografando in modo digitale a colori e analogico in bianco e nero che stampo nella mia camera oscura.
ho sempre mantenuto verso la fotografia un carattere amatoriale occupandomi in particolare di reportage, con riferimento al paesaggio
e all'aspetto sociale sia in Italia che all'estero.
Dal 2000 sono socio del circolo Parmafotografica.
Valencia
Corpi
Lampedusa
Vernazza, la tragedia e... la rinascita
Senza titolo
Capolinea Pane
L'idea di eseguire il progetto "Capolinea" utilizzando il pane come soggetto mi è venuta l'estate scorsa così ho iniziato a fotografare per il progetto quindi non prima le foto poi il progetto ma viceversa.
Per raccontare il pane ho pensato di partire proprio dall'inizio, dalla terra lavorata dall'uomo poi, a seguire, la farina lavorata, sempre dall'uomo, fino al prodotto finale, il capolinea, che è la "MICCA" cotta e dorata.
Per raccontare il pane ho pensato di partire proprio dall'inizio, dalla terra lavorata dall'uomo poi, a seguire, la farina lavorata, sempre dall'uomo, fino al prodotto finale, il capolinea, che è la "MICCA" cotta e dorata.
Naturalmente se per il lavoro dei campi è stato facile per quello del fornaio è stato più complicato.
Quando alle quattro del mattino sono entrato nel forno tutto quello che avevo pensato non andava più bene. Perchè? Perchè mi sono trovato davanti due persone, un uomo bianco e uno di colore e subito mi è venuta l'idea di foitografare oltre che la nascita del pane anche l'amicizia e la condivisione del lavoro in questo particolare ambiente. Ho cercato di farlo mescolando le foto dei due soggetti non tenendole separate. Non so quanto questo sia leggibile nel porfolio, mi piacerebbe che andando in profondità nella lettura delle immagini si evidenziasse anche questo aspetto. Ho cercato di lavorare sulle mani perchè a parte due macchine antidiluviane (esistevano già quando ero ragazzo) tutto viene fatto manualmente. L'uomo nella sua fisicità non è presente, solo alla fine, quando è arrivato il titolare non ho resistito e l'ho messo nel lavoro, questo è il fornaio che più fornaio non si può. Avrei anche fatto il lavoro in B/N analogico ma non volevo dare un sapore antico ad una realtà che, fortunatamente, è attuale ancora oggi. Quindi colore. |
Senza titolo
Fotografie esposte nella collettiva "Silenzi" presso Colorno Photo Life 2016.
Luci a San Remo
Fai clic sul simbolo YouTube all'interno del video per vedere l'audiovisivo ad una migliore risoluzione.
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Esposizione San Giuseppe 2016, lo sport minore: WIND SURF
Berlino, non solo muro
Parma nei suoi particolari
Il colore rosso a Parma