Cosa fare domenica primo maggio? Sono tante le manifestazioni in programma; andare a fotografare il corteo in città? Fotografare qualche concerto nelle piazze? La gente per le strade?
Inoltre sta per iniziare Fotografia Europea 2016 e fra i foto-amatori professionisti e non c'è fermento e desiderio di partecipare ad un evento così importante. L'appassionato di fotografia ha sempre sete di nuove immagini. Michael Kenna nasce in Inghilterra, in gioventù viene attirato dall'arte e dalla pittura in particolare ma metà degli anni '70 l'esposizione The Land a cura di Bill Brandt gli mostra le opportunità che la fotografia offre. Si trasferisce negli Stati Uniti, ora vive a Seattle ma la sua ricerca così personale sul paesaggio lo porta in giro per il mondo e spesso anche qui in Europa. Kenna era presente presso Galleria 13 in via Roma 34/B Reggio Emilia nell'anteprima di Fotografia Europea. Vista la folla di appassionati che lo ha accolto, gli organizzatori hanno trasferito l'incontro nella chiesa di San Giacomo di fronte alla galleria. Con l'aiuto della traduzione, l'autore ha brevemente illustrato quelle che sono le linee principali della sua ricerca. "C'è qualcosa di magico in certi paesaggi" afferma, "io cerco di rappresentare quella magia e dare sostanza a ciò che è incorporeo". Una giornata luminosa mostra troppo del soggetto ed elimina l'immaginazione. Kenna preferisce le atmosfere della nostra Emilia, la nebbia, il crepuscolo, le condizioni atmosferiche incerte. "Non sono interessato a creare delle fotocopie", ha affermato in passato. Non produrrà mai paesaggi cartolina ma piuttosto insegue l'essenza dello spirito del luogo. Gli viene chiesto: "Michael, riprendi i paesaggi con una chiave di lettura molto personale cosa ti colpisce di più nei luoghi che per noi sono quotidiani e resi banali dall'abitudine?" "La fotografia è un dialogo, cerco di fare emergere ciò che già esiste, scoprire la bellezza che c'è nel mondo. I miei soggetti sono amici con i quali dialogare. Mi piace ritornare più volte nei luoghi già visti e ottenere scatti sempre diversi". Kenna passa ore a cercare lo scatto perfetto e certo non lo ottiente alla prima uscita. Non cerca paesaggi spettacolari ma ricerca il bello nei luoghi quotidiani, un ponte, l'ansa di un fiume, un filare di pioppi, gli alberi, tantissimi alberi. Scatta soltanto in analogico con una macchina medio formato che gli restituisce negativi quadrati di grande qualità e gli permette la lentezza che gli serve per il suo tipo di approccio al lavoro. Michael Kenna è stato negli ultimi tempi più volte nelle nostre campagne per scatti sui confessionali delle chiese della zona di Reggio Emilia che saranno soggetto del prossimo libro. Il confessionale, come mai questa scelta? "Come fotografo cerco ciò che è interessante, che trasmette qualcosa, non solo paesaggi ma anche oggetti. Ho interesse per la memoria, i ricordi e i loro contenitori. Il confessionale è il dietro le quinte di ogni persona, per ognuno di noi ha un significato diverso e mi piace indagare su queste differenze". Kenna è persona aperta e disponibile e quindi terminato l'incontro con gli appassionati è tornato nei locali di Galleria 13 dove si è dedicato a firmare autografi e dediche. Naturalmente anche il nostro gruppo si è messo diligentemente in fila ed è stato premiato anche con una bella foto a ricordo e testimonianza di questo incontro. Le fotografie che abbiamo ammirato sono quelle della serie "Paesaggi d'Emilia" e rimarranno esposte al pubblico fino al 28 giugno. Un appuntamento da non mancare per chi visiterà la prossima Fotografia Europea. post di Corrado Pini |
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Aprile 2024
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