Parma(fotografica) lì 10 novembre 2016 Inroduzione. Venezia, città degli innamorati per antonomasia, splendida in ogni suo angolo, unita alla terraferma da un sottile lembo di terra, trascina ogni giorno migliaia e migliaia di visitatori. E anch'io, come tanti, è capitato mi sia recato in visita, il tempo di una giornata, ritrovandomi, passo dopo passo, a rincorrere meraviglie quali il ponte di rialto, il quartiere Ebraico, e tutto quanto mi fosse possibile vedere in una misera manciata di ore. Poi, il caso ha voluto che potessi tornare a visitarla con altri modi e altri ritmi, ed è così che ho scoperto che accanto alla Venezia turistica ne esiste un'altra di Venezia, la Venezia che si alza al mattino presto, di coloro che ne vivono la fatica e non solamente lo spendore. E d'un tratto, ti accorgi, che tra un selfie e l'altro, infilato su per un ponte c'è un operaio che spinge a fatica un carrello carico di bottiglie, da consegnare al bar all'angolo, seguito da quell'altro, carico di sacchi di farina, e poi da quall'altro e da quell'altro ancora. Uomini e donne, che mentre tu ti affretti a cogliere la bellezza delle gondole in Piazza San Marco, nella prima luce del mattino, si affrettano altrettanto, per far si che quella meraviglia di città possa restare tale agli occhi di chi guarda per la prima volta. Da qui il desiderio di volerne documentare quest'altro aspetto, e provare in qualche modo a raccontarlo usando il solo mezzo che negli anni ho imparato ad amare, la fotografia... così semplicemente, per provare a dar luce ad una quotidianità che spesso ci sfugge, ma senza la quale nulla avrebbe lo stesso aspetto. testo di Pierangela Flisi Letta l'introduzione sono ben chiare le motivazioni che hanno spinto Roberto Perotti a fotografare la "sua" Venezia. Ognuno di noi ben sa quanto sia difficile essere originali quando si punta l'obbiettivo sulle calli, i ponti, le gondole, Venezia è una sfida per il fotografo. Perotti si è concentrato sulle persone che la animano all'alba come fossero coloro che operano per allestire al meglio uno spettacolo teatrale.
Perotti stesso ci racconta di preferire questo modo di fotografare; avvicinarsi troppo al soggetto con un grandangolo e magari usare il flash (alla Bruce Gilden) non è da tutti e Roberto preferisce un approccio più tradizionale col classico 50 mm. Il portfolio è un lavoro ancora in fase di completamento, ci sono altri scatti da valutare e che potrebbero essere inseriti prossimamente, Roberto ce li ha mostrati in proiezione e sicuramente molti sono ottimi e adatti a contribuire a Venezia...ni. Ringraziamo Roberto Perotti per averci fatto compagnia in una bella serata e un grazie ancor più grande per aver donato alcune fotografie e ben tre libri "Forza di volontà...ri" per la vendita benefica che Parmafotografica sta organizzando a favore di Giocamico Onlus. Siamo certi che grazie alla sensibilità di autori come Roberto, Insieme per Giocamico avrà grande successo. post Corrado Pini I commenti sono chiusi.
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